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Un'escursione impegnativa, ma affascinante per la ricchezza di elementi naturalistici di cui è costellato il percorso, é quella che da Ornica (1000 m), oppure dall’inizio della Val d’Inferno (1350 m) ai 2554 metri di quota del Pizzo dei Tre Signori, seguendo la Val d'Inferno sul sent. 106. Stavolta sono in compagnia di mio figlio Raffaele, che sale sul Tre Signori per la prima volta ! Giornata annunciata buona sul Pizzo Tre Signori da 3B meteo. E sarà così, anzi il sole battente per buona parte del percorso ci affaticherà sia la salita che la discesa. Detto fatto, alle 8.30 siamo ad Ornica, da dove, acquistato al Bar Ristorante Ruffoni permesso giornaliero a pagamento-10€ , proseguiamo in auto sulla strada agro-silvo-pastorale fino al ‘piede’ dall’alpeggio della Val d’Inferno. (Uno dei più estesi alpeggi dell'alta Valle Brembana con i suoi 280 ettari di superficie totale, di cui 150 adatti al pascolo e il resto cespugliati, incolti o improduttivi. Nella parte bassa dell'alpeggio era situata la Casera, locale adibito alla produzione e alla conservazione del formaggio). Oggi la vecchia casera, ristrutturata nel rispetto dell'ambiente all'esterno ed all'interno, è adibita ad agriturismo d'Alpe (Ferdy). L'alpeggio si estende dai 1400 agli oltre 2000 metri di quota e ha un potenziale di 85 paghe; è di proprietà del comune di Ornica che lo concede in affitto alla società degli allevatori del paese, tuttavia da qualche anno viene caricato da estranei. L'alpeggio dispone di abbondanza di acqua per i numerosi ruscelli e per l'estensione e il notevole dislivello è suddiviso in una decina di stazioni dotate di baite, casere, stalle, penzane, diversi bàrech e calècc . Le baite più caratteristiche si trovano alla quinta stazione (baita Gaos), alla sesta (baita Spondone), alla settima (baita Ciarelli) e all'ottava (baita Predoni, costituita da un unico locale ricavato sotto il tetto di un'enorme pietra e delimitato da muri in pietra a secco). Il tratto che va dalla Casera all'estremità settentrionale dell'alpeggio richiede oltre un'ora di cammino e qui Incontriamo belle fioriture. Dopo la baita Corna dei vitelli (1912 m), il sent. 106 incontra e si unifica per un breve tratto col sent. 101, il sentiero delle Orobie occidentali, che porta al Rifugio Grassi da un lato e al Rifugio Benigni dall'altro. Ormai il paesaggio si fa spoglio, i pascoli cedono via via il passo a sterpaglie e macereti che in questo periodo ci offrono lo spettacolo di splendide fioriture. Proseguendo ammiriamo la caratteristica “Sfinge”, un enorme sperone roccioso che sembra riprodurre il volto enigmatico degli antichi monumenti egizi. Una presenza inquietante e severa, che domina la parte terminale della Val d'Inferno, prima dell'erta finale verso la Bocchetta d'Inferno (a quota 2306 metri ) e il Pizzo del Tre Signori 2554 m) sulla cui vetta anticamente si incontravano i confini della Repubblica Veneta (Val Brembana), del Ducato di Milano (Valsassina) e dello Stato dei Grigioni (Valtellina). Superata la Bocchetta d’Inferno prendiamo a sx il sentiero ben segnalato da ometti e radi bolli bianco-rossi e risaliamo l’ampio vallone per facili rocce e sfasciumi tenendoci a destra della cresta per brevi salti. Calpestiamo neve molliccia in soli due brevi passaggi. In ultimo, percorrendo un tratto della cresta nord con sentiero segnalato, raggiungiamo la vetta, superando senza difficoltà l’ultimo tratto impegnativo su placchetta rocciosa, attrezzato da pochi anni con fune. Sostiamo molto brevemente accanto alla croce che vediamo ‘custodita’ da un piccolo stambecco ! Le nubi diffuse sulle cime circostanti ci negano in buona parte lo spettacolo del panorama impagabile a 360° . Sul percorso in salita e discesa ed in vetta incontriamo alcuni escursionisti. Scendiamo speditamente alla Bocchetta, dove sostiamo per un buon pranzetto al sacco proprio con in fronte il Pizzo Paradiso (2493 m) che io ho salito più volte. Intanto, mentre ci fanno compagnia alcuni piccoli di stambecco, ammiriamo i bei panorami delle montagne e della Val d’Inferno. Infine rientriamo al punto di partenza discendendo la lunga Val d’Inferno sotto il sole battente ! Bellissima escursione, ma faticosa per il caldo sofferto specie salendo e scendendo l’assolata Val d’Inferno, spoglia di alta vegetazione e quindi battuta dal sole. Contento Raffaele di essere salito per la prima volta sul Pizzo dei Tre Signori ed io pure di averlo accompagnato.
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